Martedì 23 ottobre

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Il 27 Settembre 2018

MODENA
Ore 08.30/13.00
Incontro
Gioco, Scommessa, Malattia. Il gioco d’azzardo tra cultura e bisogno di cura
A cura di Villa Rosa, in collaborazione con UNIMORE e SDP di Modena
Il gioco d’azzardo è un’attività dominata dal caso, in cui le scelte del giocatore sono, sostanzialmente, irrilevanti. La psicologia cognitiva ha evidenziato come moltissimi processi mentali siano soggetti ad errori di giudizio sistematici, chiamati bias: pensiamo, ad esempio, che un numero debba uscire prima o poi, che siamo in un momento fortunato, che ci sia un legame tra eventi non correlati, come un sogno ed un’estrazione di un numero. Nel corso dell’incontro saranno discusse le differenze fra i giochi, la promozione dei pensieri erronei tramite le campagne di marketing nonché le implicazioni con la criminalità organizzata: particolare attenzione sarà dedicata alla patologia correlata ed al suo trattamento.
Intervengono: Claudio Ferretti, Gian Maria Galeazzi, Matteo Iori, Alan Mattiassi, Luca Pedretti
La Tenda, Viale Monte Kosika – angolo Viale Molza, Modena
Ore 12.00
Incontro
“L’eterna follia e la fine dei manicomi”. La malattia mentale nell’arte, nella storia e nella medici
na a 40 anni dalla Legge Basaglia
A cura dell’Associazione Musicale Estense in collaborazione con UNIMORE
Fino al Medioevo la follia non era identificata con uno stato patologico, ma si confondeva con le manifestazioni del sacro. Successivamente la follia è stata considerata manifestazione demoniaca o testimonianza di santità, mentre nel Rinascimento è stata interpretata come “l’altra faccia della ragione”. Solo a metà del Seicento iniziano ad essere costruiti i primi ospedali generali, intesi come luoghi di “ricovero” di persone potenzialmente pericolose per la società. Iniziava per i folli il lungo periodo dell’internamento: il folle è colui che “sragiona”, che occorre punire e correggere affinché rientri nel mondo della razionalità. Nel XVII e XVIII secolo il folle non è una persona malata ma immorale e quindi pericolosa per la società. L’idea di pericolosità sociale accompagnerà il folle anche quando gli verrà riconosciuto lo status di malato. Occorrerà attendere la rivoluzione culturale degli anni Settanta affinché, con la “Legge Basaglia”, l’approccio alla follia cambi totalmente, e al “folle” venga restituita la dignità umana.
Incontro didattico nell’ambito di Grandezze & Meraviglie 2018 – XXI Festival Musicale Estense
Intervengono: Paola Bigini e Gian Maria Galeazzi
Sede UNIMORE, Aula F, Via Sant’Eufemia 19, Modena
 
Ore 14.00/19.00
Lo Spazio Nuovo
Via IV Novembre 40/b, Modena
Ore 14.00/16.30
Workshop
“L’autobiografia come cura del sè”, con Duccio Demetrio
A cura del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche in collaborazione con le associazioni di utenti e familiari
Nella vita quotidiana e nei servizi di salute mentale c’è sempre poco tempo per raccontare la propria storia, per riflettere sul senso delle proprie esperienze di vita confrontandosi con gli altri. Attraverso questo workshop scopriremo l’importanza di ritrovarsi attraverso percorsi collettivi di scrittura autobiografica. Scrivere la propria storia, confrontandosi con gli altri in un laboratorio, può portare ad una ricostruzione della propria identità e ad un recupero del senso delle proprie esperienze.
Il workshop è gratuito e a numero chiuso fino al raggiungimento del limite di 25 posti. Per prenotarsi è necessario inviare una mail a insiemeanoi.mo@gmail.com
Ore 16.30/18.00
Lezione magistrale
Ricordi e progetto di sé. La scrittura come strumento di cura nei servizi di salute mentale con Duccio Demetrio
La scrittura autobiografica è una pratica che apre un canale di espressione delle proprie emozioni, dei vissuti e delle storie; in questo modo costituisce uno strumento per valorizzare la soggettività delle persone, la propensione di ciascuno ad esprimersi e a ricostruire un senso per le proprie esperienze. Contro la propensione dei sistemi diagnostici e terapeutici, che tendono a ridurre esperienze e sentimenti a “sintomi”, la pratica della scrittura autobiografica può costituire uno strumento di innovazione nei servizi.
Ore 18.00/19.00
Libri
Le parole del cambiamento. La collana 180
A cura di Collana 180 – Archivio critico della Salute Mentale
L’incontro sarà occasione per presentare tre degli ultimi libri pubblicati:
All’ombra dei ciliegi giapponesi. Gorizia 1961” di A. Slavich ripercorre, tramite la testimonianza diretta dell’autore, i primi anni di Basaglia a Gorizia. È il 16 novembre 1961 quando Basaglia entra nel manicomio goriziano. Non vede solo la violenza delle porte chiuse e delle contenzioni. Vede una violenza più grande: gli uomini e le donne non ci sono più. Solo internati, senza più volto né storia. Il giovanissimo Antonio Slavich si ritrova primo e unico “aiutante” di Basaglia.
Il racconto contiene le emozioni e la testimonianza di un’origine assoluta. L’ “assemblea goriziana” diventa il cuore e l’anima di un movimento destinato a sconvolgere il mondo.
“Guida alla salute mentale per la conoscenza delle cure e dei servizi”di R. Piccione e G. Di Cesare è nato con l’intento di essere un “vademecum” utile a tutti coloro che quotidianamente hanno a che fare con il disturbo mentale, dai famigliari, agli operatori di cooperative sociali e associazioni, psichiatri, psicologi e insegnati. Un manuale ricco di nozioni, pratiche, vocaboli per diffondere una conoscenza di base e dissipare false credenze.
“La trappola del fuori gioco” di C. Miccio narra la storia di una famiglia che deve fare i conti con il disagio mentale che irrompe inaspettato. Un figlio cerca di tenere, di non perdersi nel rapporto sempre affettuoso col padre al quale è stato diagnosticato un severo disturbo mentale. Un racconto lucido, doloroso, emozionante, che, attraverso la metafora del calcio, trasmette al lettore l’ovvia e imprescindibile constatazione che nessuno si salva da solo.
La Collana 180 con i suoi ventuno titoli contribuisce alla diffusione e alla conoscenza delle parole che fecero la “rivoluzione”. A quarant’anni dalla Legge 180 desideriamo dare risalto al lavoro svolto da istituzioni, operatori, associazioni che hanno sostenuto le persone, i progetti e le politiche di cambiamento.
Presentano:
Luca Negrogno, sociologo e operatore nei progetti d’inclusione sociale dell’Associazione Insieme a Noi.
Carlo Miccio, cofondatore dell’associazione COMIP, associazione per i figli di genitori che soffrono di disturbi mentali. Autore de “La trappola del fuorigioco” per Collana180 delle Edizioni Alpha Beta Verlag e mediatore culturale.
Tilde Barbieri,  fondatrice dell’associazione per familiari e amici di pazienti psichiatrici. “Insieme a noi” di Modena.
 
Ore 19.00
Teatro
Proiezione dell’esperienza–laboratorio di maschere realizzato nella casa di reclusione di Castelfranco Emilia
A cura dell’Associazione socio – culturale Art. 17 in collaborazione con la casa di reclusione e il comune di Castelfranco Emilia
Evento–chiusura del laboratorio di art–counselling “un volto dietro le sbarre, una maschera per raccontarlo” svolto all’interno della casa di reclusione di Castelfranco Emilia: sarà presente l’installazione delle maschere prodotte durante il laboratorio e verrà spiegata la loro storia. A seguire un’imprevedibile interpretazione di Saffo da parte degli ospiti della casa di reclusione:
“Mascherata–mente: l’”io nascosto”, realizzato in collaborazione con Mauri.
Intervengono: Maurizia Baveri, Chiara De Maria, Carlotta Giovanelli, Fedora Matini
La Tenda, Viale Monte Kosika – angolo Viale Molza, Modena
 
SASSUOLO
Ore 11.00/15.00
Cibo e socialità
Seminario Mangiato
A cura del Centro Diurno “Il Sole” di Villa Igea in collaborazione con Associazione Cibo e Gioia ed il CSM di Sassuolo.
Pranzo consapevole insieme ad utenti, familiari ed operatori guidato dall’Ass.ne Cibo e Gioia presso il Centro Diurno il Sole di Villa Igea. Il pranzo verrà preceduto da una breve introduzione sul tema e dalla presentazione delle attività e della missione dell’Ass.ne Cibo e Gioia.
Centro Diurno Il Sole, Via Giacobazzi 96, Sassuolo
 
FINALE EMILIA
Ore 09.00/13.00
Dibattito
“Non lo faccio…non posso farlo…voglio farlo. Immaginare il cambiamento”
A cura del CSM di Mirandola, del Liceo M. Morandi di Finale Emilia e della Cooperativa Gulliver
Alla parola “cambiamento” si associano inevitabilmente significati emotivamente connotati, sia in senso positivo che negativo. Nella prima parte della mattinata si esploreranno, attraverso una sessione didattica, i “vari significati della parola cambiamento” e le emozioni ad esse associate.
A seguire la presentazione di una performance per proiezioni e dialoghi dal titolo: “… Ma è una promozione?” realizzata dagli utenti della comunità il Ponte.
Aula Magna del Liceo M. Morandi, Finale Emilia

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