Nell’ incontro modenese “L’Arci e la Salute Mentale” del 9 novembre 2019 dalle 9.30 alle 13 a Lo Spazio Nuovo (Via IV Novembre 40/B, Modena) i circoli e le associazioni di promozione sociale (e non) che si occupano di salute mentale nelle proprie comunità, si incontreranno per confrontarsi in un convegno aperto al pubblico. L’iniziativa sarà l’occasione per uno scambio di know-how e buone pratiche tra i partecipanti e fare il punto della situazione tra le realtà Arci a livello nazionale. L’incontro è stato convocato nel rispetto dell’impegno che era stato preso attraverso l’approvazione di un ordine del giorno sul tema, in prossimità della Conferenza Nazionale sulla Salute mentale, svolta a Roma il 14 e 15 giugno, a cui Arci nazionale ha aderito. Le riflessioni vertono su come il tema, oggi, si inserisca in un contesto che attiene anche ad altre dimensioni di criticità: il carcere, ad esempio, la questione della condizione di fragilità dei migranti, l’aumento dell’utilizzo degli psicofarmaci, anche e soprattutto nei confronti dell’infanzia. Inoltre, si tratta di una tematica che, in varie modalità fa parte dell’attività nel territorio. Attraverso la ricerca su Hydra il numero di circoli che si occupano di “tutela salute mentale” risultano essere 89. Le esperienze presenti dimostrano questa ricchezza: a L’Aquila ARCI è stata protagonista nel percorso per la battaglia per la chiusura del manicomio di L’Aquila, attraverso l’organizzazione di “Follie d’estate”, un Festival culturale importante che ha visto il coinvolgimento dei pazienti. A Modena ARCI Modena cura l’organizzazione di Màt settimana della salute mentale promosso da Ausl Modena. Màt è un festival che vede in una settimana l’avvicendarsi di 80 eventi differenti (teatro, incontri, cinema, musica) che hanno l’elemento della salute mentale come forza motrice e che mette in rete associazioni di volontariato e di promozione sociale che assieme agiscono sulla lotta contro al pregiudizio e stigma della salute mentale. L’IX edizione svolta tra il 19 e il 26 ottobre 2019. Quest’anno all’interno del festival si è tenuto un seminario formativo per giornalisti sugli stereotipi legati allo stigma, di caratura nazionale, e un momento di approfondimento aperto ai nostri circoli Arci. Il circolo modenese Vibra assieme a Social Point cura il progetto di web radio Radio Liberamente e collabora assieme a Idee in circolo (associazione arci di utenti ed ex utenti) alla gestione de Lo Spazio Nuovo (uno luogo che accoglie i cittadini del quartiere ma che è divenuto nel corso del tempo un riferimento culturale). Infine Arci Modena ha collaborato con Ucca alla promozione di un festival di cortometraggi “Meglio corti che matti”. A Firenze il tema viene affrontato in vario modo: esistono circoli e associazioni, come “La Bottega del Tempo”, che sono costituiti da persone con disagio, una bella esperienza di integrazione, e “Sfumature in atto”, un’associazione teatrale che lavora in collaborazione con la AUSL. Infine, molto importante è stata l’esperienza degli inserimenti socio-terapeutici. Elena Sodano si occupa di demenze, realizzando esperienze alternative a quelle della istituzionalizzazione e di formazione nei confronti degli operatori e dei familiari. Novaradio, la radio dell’ARCI di Firenze, trasmette Diario di citta’, una trasmissione a cura della Consulta della salute mentale. Infine, esistono altre esperienze importanti ARCI come il Caffe’ Basaglia a Torino, il cui presidente , Ugo Zamburru, lavora direttamente su questo tema. Occorre trovare un filo conduttore nazionale alle tante esperienze che possa essere valorizzato anche nella relazione con le associazioni che si occupano di questo, e anche nelle battaglie da condurre ( prima tra tutte quella contro la contenzione, che attraverso la nostra adesione a “E tu slegalo subito” potremmo sviluppare di piu’). Questo, tra l’altro, potrebbe forse anche attivare risorse, per esempio attraverso la progettazione, utili per lo sviluppo di iniziative e per lo sviluppo associativo.
1) C’è sicuramente un tema generale di difesa del diritto alla salute, di risorse che sono state tagliate. Spesso nelle riunioni e nei contesti che riguardano queste tematiche gli operatori, i medici denunciano questo, che è un aspetto importante, ma che non puo’ essere l’unico, soprattutto per l’attività di ARCI. Importanti sono i mutamenti di “impostazione” generale nel rapporto tra medico ( in generale, ma in questo caso ancora di piu’) e paziente, insieme a una diminuzione di “aspirazione al cambiamento” nella società italiana, che aveva trovato l’apice anche nelle idee di Basaglia. ARCI conduce le battaglie generali su questo, insieme a quelle per la difesa di tutti i piu’ deboli e anche contro gli stereotipi e le idee di odio che circolano nel Paese.
2) C’è una questione che riguarda la società, in cui le diseguaglianze sono aumentate, e con loro i pregiudizi, il sistema di welfare indebolito, che impattano direttamente e soprattutto sui familiari. Le associazioni dei familiari, i gruppi di autoaiuto, associazioni di utenti, ex pazienti, che provano a stare in percorsi associativi sono sicuramente parte importante e interessante dello sviluppo associativo ARCI, qualitativamente importante e che ci puo’ dare ricchezza. In sostanza , noi che viviamo il territorio, possiamo offrire sponde e supporto a familiari (sia nei percorsi di integrazione che in quelli dei bisogni materiali).
3) ARCI è associazione culturale e puo’ e deve affrontare il tema con un approccio culturale. Rassegne cinematografiche, teatrali, presentazione di libri contro lo stigma e i pregiudizi, per sviluppare la conoscenza e l’accoglienza nei propri circoli e tra i propri soci.