Le “Radiocronache” di Radio LiberaMente, sono il nostro punto di vista sulla Settimana della Salute Mentale di Modena con piccoli reportage e interviste.

Un motivato e piccolo gruppo di partecipanti per il workshop “I diritti dei bambini/e e dei ragazzi/e in emergenza: un approccio psicosociale” di Domenica 18 Ottobre, evento ben riuscito a cura di Save the Children Italia all’interno di Màt 2020.
Erika Russo (psicologa e psicoterapeuta dell’unità d’emergenza di Save the Children) e Marco Cellini (capo dell’unità d’emergenza) hanno subito rotto il ghiaccio con un ‘’gioco’’ introduttivo e di presentazione: ogni partecipante si è dovuto descrivere su di un post it con tre aggettivi in forma anonima e gli altri hanno dovuto indovinare di chi si trattasse.

Da questo si è passati poi alla parte informativa su Save the Children, che nasce in Gran Bretagna nel 1919 e in Italia viene costituita nel 1998 come Onlus. In particolare ci si è concentrati su ‘’l’unità d’emergenza e psicosociale’’, fondata nel 2009 e i suoi obiettivi; essi sono, riassumendo:
● la promozione della prevenzione e il garantire i diritti dei bambini
● promuovere attività e progetti per la partecipazione attiva dei ragazzi
● rispondere alle emergenze nazionali con interventi di rete.
● promuovere la cultura della salute

Come vengono realizzati questi obiettivi? Attraverso numerose attività come il lavoro con le istituzioni e in particolare la protezione civile. E’ emerso che si cerca di svolgere un grande lavoro sulla prevenzione e le tecniche per attuarla, perché è molto importante che sia una collaborazione sinergica non solo sull’emergenza ma appunto un’azione di salvaguardia e tutela preventiva.
Il discorso si è poi rivolto alla convenzione Onu dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (ratificata da tutti gli Stati del mondo, tranne da Somalia e USA). Attraverso una lettura individuale di questa, ogni partecipante ha dovuto individuare quali fossero per lui i punti focali, i diritti più importanti per la salute del bambino/adolescente.  Dopo una discussione gruppale, è emerso che i principi di questa Convenzione si possono dividere in due categorie: i diritti di protezione (il principio di superiore interesse del bambino e il diritto alla vita) e i diritti di partecipazione (principio di partecipazione attiva, ascolto e non discriminazione).


Una riflessione finale ha portato al centro dell’attenzione la psicologia come strumento per la salute e il benessere, che rafforza i fattori protettivi e limita le conseguenze del disagio sociale.
Da questo workshop abbiamo potuto riflettere su quanto sia importante avere una garanzia ufficiale di diritto per i bambini, che non sottostanno ai genitori ma anzi, beneficiano di diritti propri, intoccabili.