Le “Radiocronache” di Radio LiberaMente, sono il nostro punto di vista sulla Settimana della Salute Mentale di Modena con piccoli reportage e interviste.

 

Dove sono finiti gli adolescenti durante il lockdown? Dalle dipendenze digitali al fenomeno Hikikomori

Iniziamo l’incontro proprio con questa domanda: dove sono finiti gli adolescenti durante il lockdown, espropriati dei loro spazi sociali abituali? La maggioranza di essi ha trovato conforto nelle braccia di Internet. Non solo per abitudine (ricordiamo infatti che parliamo di una generazione di nativi digitali) ma anche per seguire lezioni, per mantenere i contatti con gli amici, per sentire meno forti sensazioni come la rabbia e la frustrazione dati dall’emergenza Covid. Emerge infatti che molti aspetti legati allo stare collegati online provocano piacere. Addirittura in alcuni casi i giochi vengono usati a scopo terapeutico per alcune patologie. Il gaming è associato spesso alla dipendenza, ma non si deve cadere in errore; esso ha anche degli aspetti positivi come l’aumento del Q.I. e il recupero delle cellule neuronali. Inoltre l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) durante l’emergenza sanitaria e in particolare nel lockdown ha voluto valorizzare la dimensione sociale dei videogames. 

 

Esiste però un lato negativo della faccenda: la dipendenza da Internet, addirittura inserita tra le patologie del DSM 5. Essa presenta numerose somiglianze con il gambling, la dipendenza da gioco d’azzardo, che sono dipendenze da comportamenti e non da sostanze. C’è da sottolineare però che se sul gioco d’azzardo esistono delle linee guida nazionali di prevenzione e cura, sulla dipendenza da internet si è ancora molto indietro. 

I più vulnerabili a cadere nella dipendenza sono però i cosiddetti ‘’adolescenti fragili’’, ragazzi che hanno già un contesto familiare/sociale/personale problematico.

Fattori protettivi che possono evitare o limitare il fenomeno della dipendenza sono la coesione familiare e una buona comunicazione, e anche le risorse personali dell’individuo. E’ da sottolineare che il fenomeno di dipendenza da internet può riguardare anche gli adulti, con le stesse modalità definite per i giovani.

 

Un fenomeno molto interessante è quello dell’Hikikomori, fenomeno che riguarda un ritiro sociale volontario.

Questo ritiro sociale è un costrutto eterogeneo e multistratificato, e può essere sintomo di numero patologie psichiatriche.

Il fenomeno Hikikomori è stato osservato per la prima volta in Giappone, ed il termine fu coniato dallo psichiatra Tamaki Saito.

I sintomi di questo disturbo sono: assenze scolastiche, paura degli altri, insonnia e inversione giorno e notte, disturbo ossessivo compulsivo, mancanza di comunicazione, regressione infantile, violenza domestica, depressione e pensieri suicidi, procrastinazione, distorsione del tempo, estraneità verso i pari. E’ stata osservata anche una co-morbilità con la dipendenza da internet.

Ovviamente il contesto familiare, spesso invalidante, influisce sulla nascita e il decorso del disturbo.

Per quanto riguarda il trattamento e quindi la terapia proposta per il disturbo, il primo contatto con lo psicologo avviene da parte dei familiari. Lo psicologo farà una proposta di terapia che può essere: seduta familiare, seduta in studio (se non in stadio avanzato), seduta via skype, o seduta domiciliare. L’approccio per la guarigione che risulta essere vincente prevede una psicoterapia integrata tra lettura sistemica della patologia, terapia centrata sul cliente, impronta psicosomatica e tecniche cognitivo-comportamentali.