Di Radio LiberaMente
Stamane presso la sede modenese dell’Azienda Usl si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della sesta edizione di Màt – Settimana della Salute Mentale, che invaderà Modena dal 22 al 29 ottobre con molteplici iniziative ed appuntamenti di carattere scientifico, divulgativo, letterario, musicale e teatrale. Secondo il direttore generale Massimo Annicchiarico uno dei punti di forza di Màt, nonché rappresentazione del radicale cambiamento che sta avvenendo nel mondo della psichiatria, è la sua capacità di mettere in relazione Comune, Ausl, Cittadini, Professionisti ed Associazioni al fine di costruire un festival sempre più completo e all’avanguardia. Giunti alla sesta edizione la Settimana della Salute Mentale si rivolge sempre più ai cittadini come strumento di educazione civile che racconta loro di cosa si parla quando si parla di salute mentale, che combatte lo stigma e che va incontro ad una costruzione sempre più partecipata del concetto di salute mentale tramite la conoscenza e gli imprescindibili valori di comunità.
14691136_700329413459833_2557784225991054322_nQuesta costruzione, viste le nuove frontiere verso cui si sta spostando la psichiatria e le nuove problematiche verso cui si trova a dover elaborare strumenti con cui agire, deve saper avvalersi sempre più di tipi di sapere diversi come quello scientifico, ma anche quello esperienziale in un perpetuo e proficuo scambio.
A suggellare il concetto appena espresso l’intervento del direttore generale si chiude citando Erasmo da Rotterdam ed il suo “Elogio della follia”: “Il reciproco amore tra chi apprende e chi insegna è il primo e più importante gradino verso la conoscenza “.
Se non proprio dall’amore, è dall’empatia che riparte il Dottor Fabrizio Starace asserendo che la psichiatria dev’essere sempre più identificata come uno strumento di cura e vicinanza verso chi soffre e non come uno strumento di controllo. A dimostrazione di queste parole il direttore porta l’esempio del drastico calo degli episodi di contenzione che negli ultimi 5 anni sono passati da diverse centinaia a solamente due da gennaio ad oggi. E questo grazie anche al sempre maggior attivismo ai percorsi di cura di familiari e pazienti.
14670729_700329483459826_169016757307827448_nC’è anche l’assessore alle politiche sociali e sanitarie Giuliana Urbelli che ribadisce la sua soddisfazione sia nel percorso intrapreso di rafforzamento della figura dell’utente esperto all’interno dei servizi che nell’aver potuto aiutare a far conoscere e riconoscere La Fonte come luogo di moderna inclusione.
Tramite una convenzione tra Ausl, Comune e le associazioni presenti, ”Insieme a noi” ed “Idee in circolo”, partirà poi un progetto pilota su due appartamenti di Modena dove l’abitare verrà supportato da utenti esperti e familiari.
Le associazioni dal canto loro ringraziano la rete che si è creata intorno alla salute mentale che ha dato loro modo sia di sentirsi meno soli che di farsi conoscere a tutta la cittadinanza. Se Tilde Arcaleni, presidente di “Insieme a noi” non vede l’ora di “restituire ufficialmente” la Fonte (complesso architettonico rigenerato nella prima periferia di Modena) alla città durante l’open day del 23 ottobre illustrando progetti e laboratori che vengono portati avanti al suo interno in un moderno esempio di integrazione, anche socio-sanitaria e che sfili il corteo del màt pride,che definisce come una festosa marcia che colorerà di giallo ed animerà le vie del centro nel pomeriggio della giornata inaugurale, per Angelo Bagni “Idee in Circolo” ha avuto un ruolo chiave nel ribaltamento della figura dell’utente nell’immaginario collettivo.
14716207_700329440126497_3130707032232235278_nSe il paziente psichiatrico viene spesso associato alla passività e alla pericolosità sociale, l’associazione al contrario promuove attivamente corsi, iniziative ed eventi rivolti alla cittadinanza. Ne è un esempio il convegno nazionale delle parole ritrovate che si terrà martedì 25 ottobre e che avrà come tema la sicurezza della cura. “la sicurezza della cura, passa anche dalla salute di medici ed operatori” afferma il presidente Bagni “se stanno bene loro stiamo bene anche noi”.